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quinta-feira, 1 de setembro de 2011

Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo nasce a Modica (Ragusa) il 20 agosto 1901. La condizione del nomade determina tutta la sua vita, fin dai primissimi anni che trascorrono in continui spostamenti da un paesino all'altro dell'interno della Sicilia, lungo le linee della ferrovia, dove di volta in volta viene inviato il padre Gaetano, capostazione. Nel 1908, pochi giorni dopo il terremoto, si trasferisce a Messina, sempre seguendo il padre; avvenimento che segna come una ferita l'infanzia del poeta. Il paesaggio devastato, i morti, la fucilazione da parte dei soldati, dei ladri sorpresi a rubare, costituirono i primi sedimenti di quella che Quasimodo chiamerà la "scienza del dolore" e che diverrà componimento poetico nella raccolta Terra impareggiabile. Durante la permanenza a Messina completa gli studi medi conseguendo il diploma di Istituto Tecnico, ma già in questi anni comincia a delinearsi la sua vocazione poetica.  QuasimodoNasce, infatti la durevole amicizia con i compagni di scuola Salvatore Pugliatti e Giorgio La Pira; intorno ai tre si viene formando una piccola comunità letteraria e nel 1917 fondano il "Nuovo Giornale Letterario". Mentre stanno per iniziare gli anni Venti, Quasimodo va a Roma per iscriversi alla facoltà d'ingegneria, ma ben presto abbandona gli studi, sia per le disagiate condizioni economiche, sia anche per lo scarso interesse verso quelle materie. Sono anni durissimi. Per vivere si adatta ai lavori più disparati: da disegnatore tecnico a commesso in un negozio di ferramenta a impiegato della Rinascente, ma viene licenziato per aver organizzato uno sciopero, proprio all'entrata in vigore della legge che lo proibiva. Nel 1926 prende finalmente servizio stabile a Reggio Calabria come geometra straordinario del genio civile. Una svolta decisiva per la sua carriera poetica si ha nel 1929, quando Vittorini, suo cognato (aveva sposato la sorella Rosina) lo invita a Firenze e lo introduce nell'ambiente letterario. Quasimodo ha modo di conoscere Montale e i giovani intellettuali che gravitavano intorno alla rivista "Solaria", dove l'anno successivo pubblica la raccolta Acque e terre. La seconda raccolta poetica, Oboe sommerso, esce nel 1932. Nel 1938 può finalmente dimettersi dal genio civile e nei primi anni della guerra consolida la sua notorietà: nel 1941 ottiene la cattedra di letteratura italiana "per chiara fama" presso il conservatorio di musica Giuseppe Verdi di Milano e nel 1942 esce nella collana Lo Specchio di Mondadori edizoni è subito sera che raccoglie e sistema il meglio della produzione poetica precedente, con l'aggiunta di Nuove Poesie. La sua fama di poeta cresce rapidamente, e i premi letterari si moltiplicano, fino al conferimento del Nobel nel 1959. Molto importanti sono le traduzioni raccolte nel volume Lirici greci (1940), in cui la vocazione alla semplicità e all'eleganza trova nei testi antichi in luogo ideale in cui esercitarsi. A queste sarebbero poi seguite, tra le altre, le traduzioni di Omero, Virgilio e Catullo, ma anche di Shakespeare e Neruda. La produzione critica include un saggio sulla funzione politica del poeta (Il poeta e il politico, 1967) e una serie di scritti sul teatro apparsi originariamente in "Omnibus" e "Il Tempo" e poi parzialmente raccolti in volume nel 1961. La morte lo coglie a Napoli il 14 giugno 1968.

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Parco Letterario Salvatore QuasimodoLa terra impareggiabile a Modica

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